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      È detto innanzi quali interessi politici avvicinassero Genova alla Sicilia in tutto il corso della guerra del vespro, e come Federigo ne traesse aiuto. Favorivanlo i Ghibellini o Rampini, com'anco diceansi, che in quel tempo tenner lo stato in Genova. I Mascarati o Guelfi, tra' quali gran primi i Fieschi e' Grimaldi d'antica nobiltà, ritentarono invano nel novantadue portar la repubblica a collegarsi con casa d'Angiò; e peggior prova fecero con le armi, tra 'l fine del novantacinque e il cominciamento dell'anno appresso. Contaminaron di sangue e arsioni la misera patria; e soverchiati e scacciati fuggendo, affortificaronsi nella città di Monaco; donde armaron poi a tentar disperati colpi su Genova, o ad aiutare di qualche naval forza re Carlo, che favoreggiavali dalle sue terre di Piemonte e di Provenza, ma non osava altro contro la repubblica, ancorchè desioso di voltarla a parte guelfa, e dispettoso degli aiuti a Sicilia(982). Ma papa Bonifazio, men rispettivo assai, l'anno trecento, tra le altre pratiche dette, si volse a questa assai vivamente; pria sollecitando Giacomo di Aragona che distogliesse Genova da quella amistà; poi sforzandosi a parlar benignamente ai legati di Genova e ad abbacinarli con molte promesse, e anco richiedendo Filippo il Bello, che insistesse e minacciasse di chiudere ai Genovesi ogni commercio in Francia(983). Alfine il dì della cena del Signore, che fu quest'anno il sette aprile, innanzi l'innumera moltitudine di fedeli accorrenti in Roma al giubbileo, promulgava la scomunica contro Oberto e Corrado Doria, Corrado Spinola e lor case e amistà, e con essi tutta Genova e 'l contado; sotto la solita sanzione, che se infino all'Ascensione non si spiccassero dagli aiuti della ribelle Sicilia, alle pene spirituali s'aggiugnerebbe lo spogliamento de' beni tenuti dalla Chiesa, e ogni roba loro sarebbe del primo occupante, chiunque potrebbe prendere le persone, sol che non le mutilasse o spegnesse(984). A questo bando dalla cristianità, Genova tentennò; mandò oratori al papa; e appiccossi una pratica con re Carlo, Bonifazio l'incalzava per mezzo del re d'Aragona, del re di Francia, e d'epistole a' Genovesi; minacciando l'ira del Cielo, con seguito di mali terreni; promettendo benedizioni e prosperità se ubbidissero.


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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