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      E Carlo, perch'avea maggior bisogno, non ostante la mediazione del papa, calavasi a questi patti; nè pur ultimava la negoziazione, saltando i Genovesi, or alla resa di Monaco senza accettar sicurtà d'altre castella, or ad altri ripieghi. Ond'è manifesto; che que' capi di parte ghibellina, mal combattuti da' fautori del papa e di re Carlo, volean temporeggiando scansar gli effetti materiali delle scomuniche; ma più amavano tardar l'acquisto di Monaco, che rimettere in patria i Grimaldi, e strignersi tanto con re Carlo, da rinnalzar parte guelfa nella repubblica. Anzi non si restavan essi d'armare per Federigo. I Grimaldi, non meno ostinati, ricusavano lasciar Monaco, per quanto Carlo e la corte di Roma li esortassero e minacciassero, con chiuder loro tutti soccorsi di Provenza, e farvi apparecchiar forze a lor danno. Invano dunque il papa v'intromettea suoi fidati; invano Carlo ad ogni intoppo accrescea il numero degli oratori(987), come se per questo mancasse, e non perch'era Genova più forte e più destra. Aifin Bonifazio, sdegnato, di novembre scagliò l'interdetto; l'anno appresso fe' romoreggiare le armi del Valois; nè pur asseguì l'intento ad altro partito che la resa di Monaco(988), e, ciò che vinse ogni ostacolo in popolo mercatante, larghi favori al commercio de' grani, sì nel regno di terraferma e sì in Sicilia nel caso del racquisto. Cattivato così il pubblico, fu facil cosa al papa toglier al tutto i soccorsi de' privati a Federigo; chiedendone giuramento da' magistrati di Genova, e domando con insinuazioni e scomuniche i partigiani più ostinati(989).


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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