Gliel'assentì pronto Federigo, per torsi tal tristizia di casa; fornì loro navi, armi, vittuaglie, e ogni cosa necessaria: e sì andarono in Oriente; dove traendo a loro i mercenari degli Angioini, lor veri fratelli, e quanti altri rotti e feroci uomini v'erano nimici del viver civile sotto le leggi, fecero quel formidabil corpo, che si chiamò la Compagnia catalana o di Romania, segnalatissimo per valore, infame per fatti d'iniquità e di sangue, contro amici e nemici; nel quale videsi tra i principali condottieri il cronista Ramondo Montaner. Tal gente acquistò allora al re di Sicilia il titolo del ducato d'Atene e di Neopatria(1068).
Il papa fu l'ultimo ad assentire la pace. Venuto a lui il Valois, nel ripigliò con sì agre rampogne, che 'l Francese fu per metter mano alla spada(1069); esacerbato ancora dalla discordia accesa tra il papa e casa di Francia per la disciplina ecclesiastica, di che nacquer pochi anni appresso la scomunica di Filippo, la presura di Bonifazio ad Anagni, e 'l disperato morir suo. Forse per cagion di queste contese, s'ammorzò alquanto la superbia di Bonifazio contro Federigo; e benignamente scriveagli: non poter ammettere senza disonor della Chiesa l'accordo com'era, ma si accomoderebbe; egli intanto preveniva Federigo nelle vie della pace; il ribenediva; non ricusava la dispensagione per le nozze con Eleonora; del resto mandava in Sicilia, a riformare i patti, i vescovi di Salerno e Bologna, con Giacomo di Pisa famigliar suo. E 'l re di Sicilia, che incominciava a gustar le delizie del viver tranquillo, piegossi a riconoscere per oratori la feudal signoria di Roma, disdetta chiaro abbastanza nel trattato di Caltabellotta, ed or voluta senza remissione da Bonifazio.
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