Le differenze poi son queste: che la parte aneddotica e drammatica è molto più ampia nella Cronaca siciliana, e che qualche data o nome di luogo è diverso, or con maggiore esattezza o probabilità dalla parte del Siciliano, or il contrario. Per esempio, il Siciliano scrive che Procida nel 1279 si trovasse in Sicilia (nè il dice proscritto e nascoso); quando da' diplomi allegati da noi nel cap. V, vol. 1. p. 92, si vede chiarito ribelle e uscito infin dal 1270; e si sa che riparò a corte del re d'Aragona. Ma, quel ch'è più, il veggiamo incerto ed erroneo sul giorno della sollevazione di Palermo: Eccu chi fu vinuto lu misi di aprili, l'annu di li milliducentaottantadui, la martedì di la Pasqua di la Resurrezioni; quando e' si vede certamente che quel martedì cadde il 31 marzo. Or che un Siciliano, vivuto di que' tempi, avesse potuto errare o dimenticar questo giorno, io nol so comprendere; e da ciò potrebbe argomentarsi l'antichità men rimota di questa Cronaca, perchè sendo avvenuta nel corso d'aprile la strage in tutte le altre città di Sicilia, molti anni appresso si ricordava aprile come il tempo del riscatto; e l'autor siciliano, avute per le mani le cronache de' Fiorentini, vi corresse a suo modo l'epoca; come fece del coronamento di re Pietro, asserito da quelli, negato da lui; e sì del luogo della prima sollevazione, portata da quelli in Morreale, da lui, e qui con esattezza, in un locu lu quali si chiama Santo Spirito, ch'era il nome della chiesa, non della campagna. Le quali correzioni portano a credere che il Siciliano dopo i Fiorentini, non questi dopo lui avessero scritto; perchè i primi non sarebbero inciampati nell'errore del luogo della prima rissa, o avrebbero seguito il Siciliano nell'errore del tempo.
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