In Affrica, fa venire a Pietro gli ambasciatori di Sicilia; e da lui accettar il reame, confermando tutte le leggi, privilegi, e costumi del tempo di Guglielmo II. Descrive il fatto del vespro, come gli altri contemporanei di maggiore autoritā, cagionato dagl'insopportabili aggravi, e nato per le ingiurie alle donne, e le percosse agli uomini che sen querelavano. Tutti questi casi, non affastellati, nč discorsi sbadatamente, ma con estrema diligenza e nesso d'idee (lib. 1, cap. 17, della traduz. spagnuola; o cap. 77 e seg. del testo catalano).
Ma posti da canto gli scrittori di parte nostra, noi troviamo il vespro nella stessa guisa rappresentato dagl'indifferenti e dagli stessi avversari. L'autore della Cronaca intitolata: Praeclara Francorum facinora, che fu certo Francese, dice di non modicum apparatum di Pier d'Aragona; e dei sospetti che destō in papa Martino e in re Carlo. Indi narra come i Palermitani uccideano, succensa rabie, Gallicos qui morabantur ibidem..... Deinde regi Carolo tota Cicilia fuit rebellans, et supra se Petrum regem Aragonum in suum defensorem ac dominum vocaverunt, etc. (Duchesne, Hist franc. script., tom. V, pag. 786, anno 1281)" Or che questo Francese, il quale non fa un secco cenno del caso, nč se ne mostra male informato, parli di preparamenti di Pietro, e non di congiure, ma della sollevazione, č secondo me non lieve argomento.
Degli scrittori italiani, vari d'umori e molti anco Guelfi, č lunga la lista. Il Memoriale dei podestā di Reggio, scritto in questo tempo da un Guelfo senza cervello, non risparmia i Siciliani, nč Pietro; scrive (in Muratori, R. I. S., tom.
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