Aggiungasi, che con questi ordini, più debole tornava la rivoluzione; mancando un nome di re, una sembianza di legittimità monarchica, un centro di forze da accrescere riputazione, rapire i timidi come gli animosi, gl'interessati come i generosi. Non era infine senza sospetto gridar la repubblica in un'isola sì vicina alle repubbliche italiane, che potea assodarsi in quegli ordini popolani. Impossibil è, per natura umana e necessità sociale, che principe ambizioso, congiurato con baroni del secol decimoterzo, vincendo, abbandonasser lo stato in quell'andare. E basterebbe sol questo a disdire tutti gl'istorici del tempo, se tutti dicessero il vespro effetto immediato della congiura. Raccogliendo dunque il detto fin qui, abbiamo, che portano il vespro effetto immediato della congiura pochissimi cronisti francesi, d'altronde non molto gravi, la istoria dei guelfi Malespini, seguita dal più guelfo Villani, e dalla Cronaca siciliana d'incerto autore, d'incerto tempo; alla narrazion de' quali aggiugneano incredibil favola la Cronaca d'Asti, e Boccaccio, vivuto mezzo secolo appresso; e la stessa narrava dubbiamente il favoleggiante frate Pipino: tutti renduti sospetti da spirito di parte, lontananza di tempo e di luogo, e copia di altri errori
. Non è più valida la tradizione che oggi troviamo in Sicilia, guasta dal tempo e dagli scrittori. Per lo contrario, lasciando anco i siciliani Speciale, Neocastro, e l'anonimo, e i catalani Montaner e D'Esclot, contemporanei e di autorità non lieve, noi leggiam la sollevazione di Palermo casuale e nata dal più non poterne, in un Francese, e in nove scrittori di vari luoghi d'Italia, tra' quali Auria, Saba Malaspina e Dante, degni tanto di fede, e il secondo più, perchè famigliare del papa.
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