Finalmente io penso che si possa precisamente indicare la data di queste poesie. Non furono scritte avanti il gennaio 1296, perchè Federigo, che vi è chiamato re, non fu eletto principe della Sicilia che il 12 dicembre 1295; nè ebbe il titolo di re che il 15 gennaio seguente. Non furono scritte dopo la state del 1296, perchè allora Giacomo si dichiarò contro il fratello; e nemmeno nella stessa stagione o poco innanzi, perchè Ugone de Empuriis accerta il re che non avrebbe i soccorsi di Spagna prontamente, ma sì nella state. La data si dee ritirar dunque ai principi dell'anno 96: e se il conte Pietro è veramente Pietro Lancia, (ché noi non sappiamo d'altro conte Pietro che allor fosse alla corte di Federigo), i limiti allora si ravvicinano; perchè Pietro Lancia fu fatto conte nelle feste della coronazione, in fin di marzo 1296. Appunto a questo tempo si dovrebbero riferire i due componimenti. Pietro d'Aragona poetò in provenzale, com'era uso nelle corti della Francia meridionale e degli stati cristiani della Spagna; Costanza fu figliuola di Manfredi, letterato e poeta; la educazione di Federigo lor figlio non potea dunque esser volgare: e di fatto nol fu; e venne a compirsi in Sicilia, mentre la rivoluzione esaltava tutti gli animi, e rinvigoriva gl'ingegni. Indi è probabilissimo, che questo giovane di venticinque anni, cresciuto nello studio delle lettere, come mise il piè su i gradini d'un trono pien di gloria e di pericoli, nella alacrità del nuovo acquisto dettasse que' versi, che nol pongono certo tra i migliori poeti, ma fan fede della cultura del suo ingegno, e della nobiltà del suo animo.
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