1 ed 8. Tra gli altri si trova a fog. 6, a t. e duplicato al 114, a t. un diploma del 15 genn. tredicesima Ind. (1269) pel quale furon date all'arcivescovo di Palermo le case che possedeva in Napoli Matteo de Termulis, fellone.
(22) Saba Malaspina, lib. 4, cap. 17.
Capitoli del regno di Napoli, pag. 14. Misericordiam, etc.
(23) Capitoli del regno di Napoli, pag. 16. Nel preambolo si legge essere stati i ribelli di Sicilia, conculcati, et gladio ultori perempti.
(24) Saba Malaspina, lib. 4, cap. 17.
(25) Conto reso da Bartolomeo de Porta giustiziere della Sicilia di là dal Salso. Nel archivio r. di Napoli, reg. di Carlo I (1268), O, fog. 75.
Da questo si veggono gl'imprestiti sforzati fatti per ordinamento di Guglielmo Estendard, maresciallo e vicario generale in Sicilia, di Guglielmo di Beaumont, ammiraglio, e di Fulcone di Puy-Richard. Un altro argomento di estorsione, come si ricava da' medesimi conti, fu l'assedio di Sciacca, non so bene se quel del primo sbarco di Federigo di Castiglia, o un secondo quando trionfò la parte angioina. Richiedeansi le città di mandar forze a quest'assedio, e invece d'uomini si prendea da esse denaro. Sul cumulo di queste composizioni furono assegnate all'ammiraglio per ordine del re once 621.
Da' medesimi conti ricavasi, che in questo tempo il prezzo del grano montò a venti tarì a salma.
(26) Non proverò con citazioni questi ordini notissimi del nostro dritto pubblico. Quanto a' doveri de' vassalli verso i feudatari, è bene ricordare ciò che scrive Ugone Falcando al proposito delle pretensioni d'alcuni novelli baroni francesi in tempo de' Guglielmi, cioè nel secol XII, e delle risposte de' vassalli siciliani.
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