di Castiglione " " 30
di Lentini " " 100
di Marineo " " 100
di Geraci " " 60
di San Filippo " " 100
di Caltanissetta " " 30
di Santo Mauro " " 30
di Avola " " 30
di Caltabellotta " " 30
Varie cose sono da notarsi in questo documento. La prima che non si vittovagliavano tutte le fortezze regie di Sicilia, ma a un di presso due terze parti delle medesime, tralasciandone molte sė in monte e sė in maremma. La seconda che per la provvedigione si preferiva il miglio al frumento; o per lo minor caro, o per lo minore rischio di ribollire e guastarsi. Lo stato delle fortezze regie sei anni innanzi si legge in un diploma del 3 maggio 1272 cavato anche dal r. archivio di Napoli e pubblicato dall'er. Michele Schiavo nelle memorie per la storia letteraria di Sicilia, tom. I, parte 3, pag. 49 e seg. In questo leggonsi oltre i notati nel diploma del 1278 che or ora trascrissi, i castelli di Rametta, San Fratello, Nicosia, Castrogiovanni, Mineo, Licodia, Modica, Garsiliato, Calatabiano, Corleone, Sciacca, Girgenti, Carini, Termini, Favignana, Camerata; ma vi mancano quelli di Odogrillo e Castiglione, e il castel disottano di Taormina. Si scerne di pių dal diploma del 1272, che erano affidati alcuni a castellani col soldo di due tari al giorno, altri a castellani scudieri col soldo di tari uno e grana quattro, e vi erano consergî col medesimo stipendio, e servienti con grana otto al giorno.
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