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      Ciò si riscontra con la tradizione dell'uccider cui parlava con l'accento straniero.
      (201) Saba Malaspina, cont., pag. 355 e 356.
      Cron. anon., loc. cit., pag. 265.
      Bart. de Neocastro, cap. 14.
      Chron. S. Bert. in Martene e Durand, Anec., tom. III, pag. 762.
      Gio. Villani, lib. 7, cap. 61.
      Ricobaldo Ferrarese, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 142.
      Franc. Pipino, ibid., pag. 686.
      Giachetto Malespini, cap. 209.
      E gli altri citati nell'appendice.
      (202) Bart. de Neocastro dice Mastrangelo capitano con parecchi consiglieri. Questi furono, Pierotto da Caltagirone, Bartolotto de Milite, notaio Luca di Guidalfo, Riccardo Fimetta milite, e Giovanni di Lampo. I quali nomi e quei degli altri tre capitani di popolo, si leggono nel diploma riportato, Docum. IV.
      Questo diploma, inedito e poco o niente conosciuto, ci mostra anche il principio della federazione tra le nascenti repubbliche siciliane, e la forma del novello governo municipale di Palermo.
      Il bajulo, negli ordini normanni e svevi, era il magistrato d'ogni comune, con giurisdizion civile, e carico della riscossione delle entrate regie, e di quella che in oggi si dice amministrazione civile. Nell'esercizio della giurisdizione l'assisteano uno o più giudici. Su le faccende più rilevanti, deliberavano talvolta i cittadini adunati a consiglio. Nella rivoluzione, preso dal popolo il poter politico, la parte esecutiva s'affidò a quegli stessi capitani di popolo che l'imperator Federigo avea vietato tanto severamente, e ad alcuni consiglieri. In fatti la proposta della lega con Corleone è fatta a questi nuovi magistrati, stando presenti soltanto il bajulo e i giudici; ma questi ultimi poi nella stipolazione dell'atto federativo che contenea anche reciprocità di franchige dalle tasse municipali, non restarono spettatori oziosi, nè intervennero per la sola forma come il notaio e i testimoni, ma insieme col capitano e i consiglieri, e tutti a nome e per mandato del popolo, fermarono i patti, e giuraronli.


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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