Anzi i loro nomi sono scritti immediatamente dopo que' de' capitani e prima de' consiglieri. Donde è chiaro che nell'affidarsi il novello potere a' nuovi magistrati, si lasciò agli antichi il maneggio della parte amministrativa, perchè era tempo da pensare ad altro che a riforme di questa natura.
Del capitan del popolo di Palermo dopo il vespro, d'Esclot non dice il nome, ma che fu un cavaliere savio e valente. Saba Malaspina nomina il Mastrangelo, che forse fu il principale, ed ebbe tutta la riputazione. Montaner lo confonde con Alaimo da Lentini.
(203) Bart. de Neocastro, cap. 14.
Anon. Chron. sic., pag. 147.
Nic. Speciale, lib. 1, cap. 4.
(204) Il castel di Vicari in fatto si legge tra le fortezze regie di Sicilia nel citato diploma del 6 agosto 1278.
(205) Nell'originale "genter". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(206) Bart. de Neocastro, cap. 15; e con errori la Cron. anon. sic., a pag. 264.
(207) Veggasi il diploma del 20 febbraio 1248, citato qui appresso, cap. 13.
(208) Veggasi il documento IV. Corleone era città di molta importanza. Oltre le tante memorie che ne dà l'istoria, non è superfluo notare che addimandavasi di Corleone un antico ponte su l'Oreto, del quale gli avanzi ritengono l'antico nome, e si veggono a mezzo cammino a un di presso tra i novelli due ponti della Grazia e delle Teste. Si ricordi che nella distribuzione di moneta del 1279 (Docum. III), Corleone fu tassata poco men che il terzo di Palermo, e quasi al paro di Trapani. Questo rincalza la testimonianza del Malaspina pe' 3,000 nomini che Corleone mandò in oste pochi giorni dopo il vespro.
| |
Palermo Esclot Malaspina Mastrangelo Alaimo Lentini Bart Neocastro Vicari Sicilia Nota Manuzio Bart Neocastro Cron Veggasi Veggasi Corleone Oreto Grazia Teste Docum Corleone Palermo Trapani Malaspina Corleone Montaner Corleone
|