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      Saba Malaspina, cont., pag. 373, porta 500 cavalli e 1,000 pedoni, ma riferisce questa fazione come avvenuta dopo il cominciamento dell'assedio di Messina. In questo s'accordan con esso Gio. Villani, e la Cron. della cospirazione, loc. cit., pag. 266.
      A me è parso, quanto al tempo, seguir Neocastro e Speciale, sì per esser nazionali, e sì perchè non è probabile che i Messinesi quando furono assediati da tanto esercito, volessero o potessero mandar gente alla difesa di Milazzo.
      I documenti che è venuto fatto di trovare ai tempi presenti, aggiungono molta fede all'autorità del Neocastro e dello Speciale, attestando irrefragabilmente molti particolari riferiti da loro. Tale il riscatto di Arrigo Rosso, di cui il Neocastro. Si ritrae dal diploma ch'io pubblico nel docum. XII, e da un altro dato di Avellino il 26 marzo 1284, che al par di moltissimi altri citerò senza pubblicarlo, per non raddoppiar la mole di questo libro, che non è codice diplomatico. La somma di tal diploma del 26 marzo, tratto come il primo dal r. archivio di Napoli, reg. 1283, A. fog. 125, a t. è questa: "per misericordia" abbiam liberato Arrigo Rosso da Messina, preso nel conflitto di Milazzo: egli ha domandato quetanza dall'amministrazione della Segrezia di Calabria che un tempo maneggiò, ed ha offerto a ciò mille once: accettiamo il danaro, e accordiam la quetanza.
      Ma notisi che l'ordine della liberazione è dato il 29 marzo, e la quetanza per le mille once il 26, nella quale si dice, per salvar le apparenze, essersi già messo in libertà il prigioniero.


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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