Ognun vede che dopo questa disamina su i contemporanei e i monumenti, non mi trattengo a parlare di ciò che scrivono del coronamento di re Pietro il Surita, il Pirri, il Fazzello, il Maurolico, e gli altri moderni.
(322) Si legge questo documento nell'Anon. chron. sic., cap. 40, e altrove; ed è accennato in Raynald, Ann. ecc. 1282, §. 19.
Il Pirri, tom. I, pag. 150, non saprei su quale autorità, dice mandata la lettera con Pietro Santafede arcivescovo di Palermo. Per lo contrario io crederei piuttosto che quell'arcivescovo fosse stato tutto di parte angioina. È valido argomento a supporlo dimorante in Napoli in questo tempo, un diploma dato di Napoli a 2 maggio duodecima Ind. (1284), in quel r. archivio, reg. seg. 1288, A, fog. 117, dal quale si vede che tra gli altri danari tolti in prestito dalla corte angioina, v'ebbero once 200 dagli esecutori del testamento venerabilis patris quondam Petri Panormitani archiepiscopi.
(323) Saba Malaspina, cont., pag. 379.
(324) D'Esclot, cap. 91.
Montaner, cap. 64, dicon ciò; il primo de' Palermitani, il secondo de' Messinesi.
(325) Nic. Speciale, lib. 1, cap. 16.
(326) : Montaner, cap. 62.
D'Esclot, cap. 92, dice data la posta a Randazzo.
(327) Nic. Speciale, lib. 1, cap. 16 e 17.
Bart. de Neocastro, cap. 45.
Anon. chron. sic., cap. 41.
Saba Malaspina, cont., pag. 379.
D'Esclot, cap. 92.
Montaner, cap. 61 e 63.
Giachetto Malespini, cap. 212.
Gio. Villani, lib. 7, cap. 70.
Cron. della cospirazione di Procida, pag. 271.
Ho scritto secondo il d'Esclot i nomi degli ambasciadori, de' quali alcuno è diverso in altri autori de' citati di sopra.
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