I, pag. 250, nota 3.
Altri due diplomi si trovano nel r. archivio di Napoli, reg. segnato 1283, E, fog. 10 a t. e 11 a t., l'uno per fornirsi in Nicotra sei teride oltre sei più che n'eran pronte, il quale è dato di Nicotra il 20 aprile undecima Ind. (1283), e la cura n'è commessa a Riccardo de Riso, lo sciagurato uscito siciliano, e a Gerardo di Nicotra. L'altro è diverso dal notato nell'Elenco delle pergamene, ma dato ancora di Nicotra il 13 maggio, pel biscotto delle 20 teride di Principato e Terra di Lavoro, da armarsi a mo' di galee.
(413) Saba Malaspina, cont., pag. 398.
La testimonianza di questo diligentissimo storico è rinforzata, nel presente luogo dai diplomi.
E prima, il mutamento del campo da Santo Martino a Nicotra sì vede dal registro del regio archivio di Napoli segnato 1288 E, dove a foglio 10 è un diploma dato in castris in planicie sancti Martini, il dì 7 aprile, undecima indizione (1283); un altro dato di Nicotra il 14 dello stesso mese; e un terzo di Nicotra il 21 aprile per lo trasporto delle tende; e a foglio 10 a tergo un altro del 20 aprile per trasporto di vini a Nicotra sotto scorta di legni armati; il che mostra ancora come que' mari erano infestati da' Siciliani.
V'ha allo stesso foglio 10, un altro diploma risguardante il conte Piero d'Alençon, carissimi consanguinei nostri, scrivea Carlo lo Zoppo. Questo è dato di Nicotra a 20 aprile, undecima Indizione (1283), e provvede che si supplisse del denaro regio il bisognevole a soddisfar tutti i lasciti del testamento dì Alençon.
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