239, 240.
Ivi nell'epistola a re Carlo si legge: Kar sachez de verité qe pur gainer teus deus Reaumes come celui de Cezile e de Aragon nous n'en serrions gardeins du chaump où la susdite bataille se fest; mes mettroms peine et travail en totes les maneres qe nous saverons qe pes e acord fust mist entre vous, come celui qe mout le vodroit.
(441) Ibid. La frase è, avere rifiutato tut outre.
(442) Ibid.,pag. 241.
(443) D'Esclot, cap. 104.
Questo attestato, che non si legge in alcun altro contemporaneo, toglie tutte le contraddizioni che si troverebbero nell'operare di Eduardo, il quale negava prima il campo, e lasciava poi costruir la lizza, e venire i combattenti. Consegnata per que' giorni la città a' Francesi, s'impediva il duello senz'altra briga.
(444) Questo è accettato dal Nangis, e da altri scrittori di parte francese.
(445) Tutto questo racconto, nel quale non mi è paruto possibile scriver le citazioni a ogni parola, è tratto da:
Saba Malaspina, cont., pag. 399 a 402.
D'Esclot, cap. 104, 105.
Montaner, cap. 80, 85 e seg.
Bart. de Neocastro, cap. 67, 68, 69.
Nic. Speciale, lib. 1, cap. 25.
Anon. Chron. sic., cap. 44.
Tolomeo da Lucca, Hist. ecc., lib. 24, cap. 7, ed 8, in Muratori, R. I. S., tom. XI, pag. 1188.
Geste de' conti di Barcellona, cap. 28, op. cit.
Frate Francesco Pipino, lib. 3, cap. 17, in Muratori, R. I. S., tom. IX.
Ferreto Vicentino, ibid., pag. 954.
Vite di Martino IV, ibid., tom. III, pag. 609, 610.
Surita, Ann. d'Aragona, lib. 4, cap. 31, 32.
Nangis, in Duchesne, Hist. franc. script, tom.
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