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      90.
      Gio. Villani, lib. 7, cap. 95.
      Montaner, cap. 118.
      Cronache del Regno di Napoli, editore Perger, tom. I, pag. 31 e 58. Quivi si dice la morte di Carlo nel 1284, contando gli anni dal 25 marzo.
      Nic. Speciale, lib. 1, cap. 29.
      Ferreto Vicentino, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 955; e la più parte degli altri contemporanei.
      L'istituzione di Filippo l'Ardito a tutore delle contee di Provenza e d'Angiò si legge nel docum. XXIV. Dopo ciò ho creduto mettere in dubbio la tradizione de' citati scrittori che portano lasciato a dirittura il regno a Carlo Martello. Carlo I non volle certamente dividere il regno dalle contee, perchè lasciò anche queste a Carlo Martello nel caso della morte di Carlo lo Zoppo. Non sembra dunque probabile ch'egli avesse stabilito due ordini diversi di successione, chiamando Carlo Martello al regno appena uscisse di minorità, e alle contee solamente dopo la morte del padre in prigione. Dall'altro canto può darsi che Carlo I credesse provvedere abbastanza al governo della Provenza e dell'Angiò durante la prigionia del signor naturale, con quello espediente di fare un tutore delle contee piuttosto che del conte; ma non giudicasse nè legittimo nè sicuro partito di lasciar la corona reale a un prigione, o vôto il trono fino alla sua liberazione. La riconosciuta sovranità suprema della corte di Roma, e il non trovarsi preveduto il caso nella legge dell'investitura accresceano forse la difficoltà: nè è impossibile che Carlo non potendole scegliere, le abbia saltate rimettendosene al papa.


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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