Ma essendo quella assai ricca, popolosa, e forte, l'imperadore ripigliandola in demanio, la permutò con Militello in val di Noto, che a lui ricadea per essersi estinta la linea della famiglia dei Lentini (collaterale forse ad Alaimo) che la possedea. Mss. della Bibl. com. di Palermo, Q. q. G. 12.
(687) Bart. de Neocastro, cap. 110.
Anon. chron. sic., cap. 48.
(688) Bart. de Neocastro, cap. 110; e con minori particolarità Niccolò Speciale, lib. 2, cap. 10 e 12, Giovanni Villani, lib. 7, cap. 117, l'Anonymi Chron, sic., cap. 48, e, non senza circostanze poco credibili, Montaner, cap. 107. Costui con manifesto anacronismo, porta questa fazione prima della battaglia del golfo di Napoli nel 1284, in cui fu preso Carlo lo Zoppo.
(689) Bart. de Neocastro, cap. 110, 111.
Nic. Speciale, lib. 2, cap. 11.
Montaner, cap. 105, con errore di tempo e di qualche circostanza, dicendo che i Francesi tenessero ancora il castello di Cefalù; nel quale sappiamo che era stato già prigione Carlo lo Zoppo.
Gio. Villani, lib. 7, cap. 117.
Anon. chron. sic., cap. 48.
Cronaca di Parma, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 812.
Tolomeo da Lucca, Hist. ecc., lib. 24, cap. 22, in Muratori, R. I. S., tom XI.
Cronaca di Rouen, presso Labbe, Bibl. manuscripta, tom. I, pag. 381.
Un diploma del 1 giugno duodecima Ind. (1299) attesta che Guglielmo Sallistio fu preso nella battaglia de' conti, ov'era nella famiglia del conte di Monforte, e fu accecato. Nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1299, A, fog. 88.
Un altro del 30 settembre terza Ind.
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