(1299), pel quale furon dati in feudo al detto Virgilio il tenimento Piccarani, tenuto da Matteo di Termini ribelle, il tenimento Scorpionis et casale Chifala (forse Cefalà Diana), nella Sicilia oltre il Salso; sotto condizione di dargliene compenso, se gli uomini di quelle terre tornassero in fede a patti. Ibid., fog. 67.
Diploma del 20 luglio 1300, dov'è trascritto un altro privilegio di Roberto, dato anche di Catania il dì 11 ottobre 1299, confermandosi a Virgilio di Catania il castello di Thadar in val di Noto, ch'egli tenea tra i beni dotali; con la solita dicerìa de' suoi grandi meriti nella conversione di Catania. Ibid., fog. 68 a t.
Diploma della stessa data, dove n'è trascritto uno di Roberto dell'11 ottobre 1299. Vi si riconcedono a Virgilio di Catania i casali di Pbake, Bayano, e Pisone in val di Castrogiovanni. Ibid., fog. 69.
Diploma del 20 luglio 1300, docum. XXXVI. Vi si legge chiaramente, al par che nei diplomi sopra citati, e quasi con le stesse parole, la parte principalissima che questo Virgilio avea avuto nel tradimento di Catania, e prendea in trattarne degli altri.
S'intinsero nel tradimento di Virgilio o parteciparono de' suoi frutti, Simone fratello, e Giacomo figliuolo di lui.
Diploma dato di Napoli a 4 agosto, tredicesima Ind. 1300, anno 16 di Carlo II, nel quale è trascritto un privilegio di Roberto dato di Catania l'11 ottobre 1299, tredicesima Ind. Di questo Simone è detto che i Catanesi tornarono alla ubbidienza, ejus ministerio ac Virgilii de Catania militis fratris sui.
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