In vece č detto, che la repubblica non darebbe, nč permetterebbe aiuti a Federigo; e Carlo non vieterebbe l'assedio di Monaco, nč la costruzione di bastioni a questo effetto. Si legge di pių, che i Grimaldi e altri usciti possan avere asilo ne' domini di Carlo, oltre certa distanza da Monaco. I legati sono i due soli primi; e i presenti capitoli si dicono testč mandati dal papa, fog. 410.
A 15 giugno. Nuova procura. Si parla del trattato, maneggiato in Genova per Adria ed Ayossa. Or sono eletti maestro Guglielmo Agrario procuratore a corte di Roma, i detti due primi legati, e Giovanni de Porta da Salerno, perchč ricevan Monaco dalle mani degli usciti genovesi, o insistan presso il sinscalco di Provenza per farsi a costoro viva guerra, e intanto congegnarsi la fortezza di Labegio, fog. 267 a t.
A 17 giugno. Al castellano della torre d'Albegio, per consegnarla a richiesta dei legati, fog. 242.
Lo stesso dė. Al siniscalco in Provenza e Forcalquier. Si dice che il papa avea mandato a re Carlo, Guglielmo Agrario per fargli intender la sua mente sullo affare di Monaco, indi il re aggiunse ai due primi legati, questo Agrario e Giovanni de Porta. E comanda al siniscalco di procacciare la resa di Monaco, con ogni modo di potenza o pazienza, fog. 365.
Lo stesso dė. Al medesimo siniscalco. Contiene sino a un certo punto gli stessi ordini. Aggiugnesi che, data Monaco dagli usciti, sian questi raccolti a Tolone, o in altri luoghi di Provenza, ove il trattato nol vieti, fog. 355.
Lo stesso dė. Al medesimo, perchč consegni la fortezza di Labegio a richiesta de' legati, fog.
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