Imad-ed-dīn da Ispahan(44) si servģ di questa raccolta, che č notata altresģ nella bibliografia di Hagi-Khalfa(45). Dell'autore diremo nel sesto libro.
IX. Gemāl-ed-dīn (Mohammed-ibn-Sālem) cadi supremo d'Egitto, nato il 1207, morto il 1297, conobbe di persona lo imperator Federigo Secondo; fu poi mandato ambasciatore a Manfredi dal Sultan di Egitto Bibars: e dimorņ in Italia parecchi anni. Egli accennņ, non sappiamo in quale delle opere sue, la condizione dei Saraceni di Lucera, la sconfitta di Manfredi, e il sapere di questo re in matematica, filosofia e lettere arabiche. Di questi squarci abbiamo una trascrizione o sunto negli annali di Abulfeda(46).
X. Ibn-Sa'īd (Nūr-ed-dīn-Ali-ibn-Sa'id-ibn-Musa) da Granata, nato il 1214, morto il 1274, oltre il trattato di geografia di che sarą detto nella seconda parte di questa Tavola, e oltre un'opera istorica su l'Oriente, che non appartiene al soggetto nostro, ne pubblicņ un'altra alla quale si lavorava in sua famiglia da due generazioni: opera compiuta da lui con ricerche in Oriente e segnatamente nelle biblioteche di Bagdad innanzi la irruzione dei Tartari(47). Voglio dire del Moghrib fi Holā-el-Maghreb (Peregrino discorso su gli ornamenti dell'Occidente), del quale scrive il Makkari, che il primo libro trattasse della Spagna, il secondo della Sicilia, il terzo della Italia e altre province del continente(48). Pertanto č da supporre molto importante quella storia di Sicilia i cui elementi furono apprestati forse alla famiglia di Ibn-Sa'īd da dotti Siciliani rifuggiti in Spagna.
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