W. Wright ha testè pubblicato molto correttamente e con belle note, tutto il viaggio d'Ibn-Giobair, del quale ci promette una versione inglese(73).
XXXII. Ibn-Hammâd (il cadi Abu-Abd-Allah-Mohammed-ibn-Ali) affricano, nel 1220 compilò, sul Târîkh-el-Kodhâ'i e su opere che noi non abbiamo, una Cronica, intitolata: Nabdat el-Mohtâgia fi Akhbâr Molûk Sanhâgia (Cenno di quanto occorre sapere dei fatti dei re sanhagiti). Il capitolo che tocca la dominazione fatemita in Affrica, dà alcuni particolari su la storia di Sicilia. Il MS., piccolo in-4 di scrittura affricana, appartiene a M. Cherbonneau, il quale ha dato in parte la versione francese nel Journal Asiatique, IV série, tomo XX, p. 470; e con somma cortesia mi ha mandato a Parigi il MS. originale, ond'ho cavato gli squarci che fanno al nostro argomento. M. De Sacy, non avendo veduto quest'opera, ne attribuì a Ibn-Hammâd (Chrestomathie Arabe, tomo II, p. 296) un'altra, di cui or si conosce il vero autore.
XXXIII. Abd-el-Wâhid (Abu-Mohammed-ibn-Ali) da Marocco, nato il 1185, dettò nel 1224 una Cronica intitolata: El Mo'gib fi Takhlîs Akhbâr el Moghreb (Maravigliosa Critica sugli avvenimenti dell'Occidente), testo stampato dal Dozy(74), il quale, avanti la pubblicazione, me n'avea inviato un capitolo su la pace fermata tra Guglielmo Secondo di Sicilia e il califo almohade Abu-Ia'kûb. Ho fatto uso di questo e di qualche altro cenno su la storia degli Almohadi.
XXXIV. Jakût schiavo greco vivuto in Siria, Mesopotamia e Persia, e morto il 1229; compilò due dizionarii geografici, l'uno dei quali, intitolato il Mosctarik etc.
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