L'effetto generale del pontificato di San Gregorio fu che, aspirando al primato spirituale, ei si accostò necessariamente alla dominazione temporale; dove più dove meno secondo gli ostacoli. Così a Roma e nell'Italia di mezzo il patrocinio suo con l'andare dei tempi divenne principato. Così in Sicilia l'influenza ch'ei volle esercitare ebbe men libero campo, e nondimeno lasciò tante vestigia che i papi, molti secoli appresso, con quella loro prodigiosa tenacità, si provarono a mutarla anche in signoria. L'influenza di San Gregorio in Sicilia passò al certo la più larga misura che potesse darsi al primato ecclesiastico, e si volse a due particolari intendimenti. Un fu lo antico, rincalzato ed esteso, cioè di render la Sicilia cittadella del clero italiano, nella quale il papa fosse padrone degli animi, poichè i corpi li tenea l'impero bizantino. L'altro intendimento sembra di cattar favore, perchè l'amministrazione del patrimonio papale, secondata dai governanti, dagli ottimati e dall'universale, rendesse maggior frutto, da sovvenirne largamente il popol di Roma, chè meglio si difendesse dai Longobardi e sempre più s'affezionasse ai papi.
Quanto premessero a Gregorio le cose di Sicilia si scorge dalla prima epistola che ci rimane di lui per la quale provvide a far adunare ogni anno i vescovi dell'isola a Siracusa o Catania(134). Seguiron da presso un'altra ad amici suoi siciliani(135), una che confortava i vescovi siciliani a mescolarsi nelle cause secolari per difendere i poveri(136), e una che dettò profonde e diligenti riforme nell'amministrazione del patrimonio(137). Noveransi inoltre più di dugento lettere toccanti la Sicilia, donde appariscono a chiunque i disegni suoi, e la coscienza più sollecita dei disegni che scrupolosa nei mezzi.
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