Si accrebbero indi i guadagni dei mercatanti dello Hegiaz, le comunicazioni con popoli pił inciviliti, la popolazione e attivitą del paese. Da un'altra mano gli Stati arabi d'Hira e di Ghassan, intimamente uniti l'uno alla Persia, l'altro a Costantinopoli, apprendeano molte parti di civiltą; e se ne spargea qualche barlume nelle tribł dell'Arabia centrale, comunicanti con Hira e Ghassan, e anco a dirittura coi due imperii, mescolandosi talvolta nelle continue guerre di quelli. A mezzo il sesto secolo accelerossi tal movimento per le relazioni di Giustiniano con l'Abissinia, i conquisti di Cosroe Nuscirewan, e la venuta degli Abissinii nel Iemen: poi il maraviglioso progredimento materiale dello impero persiano, l'occupazione del Iemen, resero popolare in tutta l'Arabia il nome dei Sassanidi e l'ammirazione di loro possanza e civiltą. Ma da tempo pił lontano varie colonie ebree avean cominciato a venire in Arabia or fuggendo la dominazione straniera, destino implacabile di lor sangue, or attirate da quel fino lor sentimento dell'utilitą commerciale. Gli Ebrei recavan seco loro il genio dell'industria, i ricordi d'un antico incivilimento e le teorie d'una religione spirituale; e, contro lor costume, davan opera a far proseliti per mettere radice nel paese. Notabili anco furono i progredimenti del cristianesimo. Non portava colonie, se non che qualche mano di ostinati spinti dalle chiese ortodosse a cercare asilo in estranei paesi. Ma scuoteano gli animi fortemente quel focoso zelo dei missionarii, quei principii sģ efficaci a dissodare ogni terreno inculto, e la virtł della parola di che son lodati parecchi Arabi cristiani; sopra ogni altro il vescovo Kos, vivuto alla fine del sesto secolo e passato in proverbio come il pił eloquente oratore della nazione.
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