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      Nondimeno l'elemento primitivo della societŕ arabica trionfň del silenzio di Maometto e dei divani di Omar. Impossibil era di spezzare a un tratto gli antichissimi legami delle parentele; impossibile di condurre gli Arabi alla guerra altrimenti che per tribů; impossibile di dar loro capi appartenenti ad altre famiglie, fuorchč il condottiero supremo dell'esercito. Le brigate dunque, i reggimenti, i battaglioni, le compagnie, a modo nostro di dire, rimasero ordinate per parentele con poche eccezioni; capitanaronle gli antichi nobili: e tra sě rapidi conquisti il bottino accrebbe l'avere delle famiglie; i convertiti stranieri ne accrebbero il numero, ponendosi sotto la protezione degli uomini di maggior séguito, e divenendo clienti, o come gli Arabi diceano, maula. Cosě la nobiltŕ crescendo di potenza per cagion della guerra, piů prestamente che non diminuisse per l'ordinamento delle pensioni d'Omar, ruppe, poco appresso la costui morte, il freno della legge. L'antagonismo delle schiatte aiutň il movimento; poichč i figli di Kahtân rifatti guerrieri e prevalenti di numero nell'esercito di Siria, non vollero restar da meno nel grado sociale e nella distribuzione dei premii. Fu offerta loro la occasione da M'oâwia capo della casa Omeiade, il quale capitanava quell'esercito e per comunanza di sangue e d'interessi trovava partigiani tra l'antica nobiltŕ della schiatta di Adnân, mentre l'ambizione lo piegava a favorire la rivale stirpe di Kahtân. Di cotesti elementi nacque una fazione che contese il poter dello Stato alla famiglia ed a' compagni del Profeta, che č a dire al novello ordine di ottimati religiosi.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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