Pagina (173/677)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Rispose non mancargli servi che il facessero. Ma il capitan arabo persistè, minacciò e volle essere ubbidito per forza. Koseila ubbidì: quand'ebbe finito, senza fiatare, si astergea le insanguinate mani sulla barba, e, domandatogli il perchè, rispondea melenso: "fa bene al pelo." Vi fu chi comprese la muta rabbia di quell'atto e ne ragguagliò O'kba; ma il fiero vecchio se ne rise. Koseila intanto, indettatosi coi Bizantini, si levò improvviso in arme; e corsogli addosso O'kba impetuosamente con le poche forze che avea intorno, finse di fuggire finchè tirò gli Arabi a Tahuda a piè dei fatali monti Aurès, ove circondolli con infinita moltitudine di Berberi e aiuti bizantini. Già gli Arabi sentian suonar l'ora estrema. Era tra loro Abu-Mohâgir che O'kba traeasi dietro incatenato sospettandolo di tradimento o infingendosene; il quale proruppe a recitar due versi d'antico poeta, che avea pianto d'avere i ferri mentre i suoi s'apparecchiavano alla battaglia. O'kba, all'intenderlo, scorda le offese; lo fa sciorre; gli dice che salvisi con la fuga poichè non è tenuto a combattere: e Abu-Mohâgir risponde non bramar altro che di morire coi Musulmani; e s'arma, e ponsi al fianco del capitano. Spezzarono i foderi delle spade, imitandoli gli altri guerrieri: e avventatisi tra i Berberi virtuosamente caddero; campando pochissimi dalla strage (683). Koseila tra non guari s'insignorì di Kairewân; le reliquie degli Arabi si ritrassero di nuovo a Barca. Questo fine ebbe la prima prova di occupazione permanente dell'Affrica.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





Bizantini Arabi Tahuda Aurès Berberi Arabi Abu-Mohâgir Abu-Mohâgir Musulmani Berberi Kairewân Arabi Barca Affrica Koseila Koseila Koseila