Qual che si fosse l'autore del disegno, il tempo in cui vi si diè principio si può circoscrivere a quattro o cinque anni tra il seicento novantotto e 'l settecentotrè; e la opportunità della scelta è evidente, poichè quella laguna sì difendevole assicurava l'armata musulmana dalle superiori forze navali dei Greci; oltrechè a Tunis non v'era sospetto, come a Cartagine, d'una popolazione cristiana che desse aiuto o almeno avvisi al nemico. Musa, se non cominciò, affrettò l'opera al certo; comandò di fabbricar cento navi(249); e non aspettò che fossero fornite(250), per muovere un assalto contro la Sicilia; istigandolo invidia e cupidigia, che poteano pur troppo sul grande animo suo.
Perchè un'armata egiziana era testè venuta, quasi sotto gli occhi del capitano d'Affrica, a far preda su le terre dei Cristiani. 'Atâ-ibn-Rafi', della tribù di Hudseil, condottiero dell'armata, proponendosi d'assalire la Sardegna, era entrato nel porto di Susa a far vettovaglie; quando ebbe lettere di Musa, che l'ammonivano ad aspettar la primavera e non affrontar le tempeste di quella stagione; ch'era, credo io, l'autunno del settecentotrè. Odorandovi l'invidia, 'Atâ non dette ascolto al consiglio, e salpò, e giunse ad un'isola di Silsila, come leggiamo nel MS. unico d'Ibn-Koteiba: sia che gli Arabi d'allora abbian dato tal nome a Lampedusa o altra isoletta vicina; sia, come parmi più probabile, che si tratti della Sicilia e i copisti n'abbian guasto il nome. Gli Arabi d'Egitto fecervi grosso bottino d'oro, argento e gemme; ma al ritorno, un turbine di vento li colse presso le costiere d'Affrica: onde molte navi perirono, tra le quali quella di 'Atâ; altre qua e là arenarono.
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