Pagina (229/677)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Adriano volea dal re le altre città pretese nell'Italia di mezzo, e gli aiuti di gente; offriagli in contraccambio l'alta signoria delle provincie meridionali, da occuparsi a nome e per dominio utile della sede di Roma.
      E perchè Carlo, involto in tante altre guerre, non potè o non volle, Adriano cominciò a far da sè solo, adoperando quelle armi che seppe accozzare, e le lingue e gli orecchi dei vescovi di Napoli e di Gaeta. Sotto pretesto di ricuperare certi poderi di San Pietro nel territorio di Napoli, confiscati tanti anni addietro dagli imperatori, occupò nel settecento ottantasette Terracina: sì invogliato d'andar oltre, che non volle ascoltare proposizioni di tregua; ch'ei ritenesse cioè Terracina e accettasse quindici statichi napoletani, finchè non si richiedessero i comandi del patrizio di Sicilia su lo affare dei patrimonii. Alla ricusa del papa, i Napoletani erano costretti a respingere la forza con la forza. Sopraccorso a Gaeta il patrizio di Sicilia, le genti di lui, accozzate coi Napoletani, ripigliavano Terracina. E perchè la spada sacerdotale, sguainata così per la prima volta in Cristianità, minacciava da presso il Ducato di Benevento e i dominii bizantini in Italia, i minacciati s'intesero più volentieri fra loro. Adelchi odorando la guerra saltava pronto in que' luoghi. Messaggi andavano e venivano ogni dì tra Arigiso duca di Benevento, il patrizio di Sicilia e i Napoletani; e il papa seppe, o disse di sapere, che armavano a furia per mare e per terra per andarlo a pigliare entro Roma.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





Italia Roma Carlo Adriano Napoli Gaeta San Pietro Napoli Terracina Terracina Sicilia Napoletani Gaeta Sicilia Napoletani Terracina Cristianità Ducato Benevento Italia Arigiso Benevento Sicilia Napoletani Roma Adelchi