E tosto mandò nuove genti in Sicilia; onde la colonia continuava sue correrie nel dugentoventiquattro (22 novembre 838 a 10 novembre 839), dalle quali, leggiamo che i Musulmani tornassero in Palermo carichi di bottino(536); e però si vede che la espedizione dei Bizantini a Cefalù era finita, come le precedenti, senza alcun frutto. Con più formidabili appresti i Musulmani uscirono alla campagna l'anno appresso (11 novembre 839 a 29 ottobre 840) nel quale si arreser loro a patti Platani, Caltabellotta, Corleone, e, se ben leggiamo, anco Marineo e Geraci, e molte altre rôcche di cui gli annali non portano il nome(537). Così anco del dugento ventisei (30 ottobre 840 a 19 ottobre 841) una torma di cavalli diè il guasto al territorio di Castrogiovanni, arse, depredò, fece prigioni, senza che il presidio osasse uscirle incontro. Pertanto scorrendo oltre fino alla fortezza delle Grotte, chè così addimandavasi, scrive Ibn-el-Athîr, per trovarvisi quaranta grotte, i Musulmani la presero e saccheggiarono(538). Il sito e il nome danno a credere che sia la città che or si chiama Grotte, presso Girgenti, ancorchè parecchi altri luoghi di Sicilia abbiano la stessa denominazione negli annali musulmani, e in Sicilia al par che in Sardegna, in Puglia, in Affrica, in Egitto e altrove, come ognun sa, si veggano assai frequenti coteste stanze tagliate nella roccia in tempi antichissimi, per albergo de' vivi o tomba de' morti. I nomi delle città arrese ai Musulmani tra l'ottocentotrentanove e il quarantuno, bastano a mostrare che fosse ormai signoreggiato da loro tutto il val di Mazara, e lasciato in pace fin qui il rimanente dell'isola.
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