Poi, del dugentotrentacinque dell'egira (25 luglio 849 a 13 luglio 850), piombarono ne' dintorni di Castrogiovanni; e dove posero taglie, dove saccheggiarono, arsero, empierono di stragi le campagne; e impuni si ridussero in Palermo(551).
Quivi il dieci regeb dell'anno appresso (17 gennaio 851) mancò di vita Abu-'l-Aghlab-Ibrahim, dopo sedici anni di governo. Senza uscire giammai dalla capitale, Ibrahim tutto quel tempo avea condotto gagliardamente la guerra per luogotenenti; disegnato con senno le imprese; dato riputazione alle forze navali; infestato l'Italia meridionale; corso l'isola da un capo all'altro; sì che i Cristiani appena vi si difendeano nelle fortezze principali; e, un passo fuori da quelle, nè persona nè roba stava sicura che non pagasse la taglia ai Musulmani. Meritò lode non minore nelle cose della pace; leggendosi negli autori arabi, ch'ei fortemente reggesse e con saviezza ordinasse la colonia: e attestanlo i fatti; poichè posavano al tempo di Ibrahim que' pertinaci movimenti ne' quali avea incontrato la morte Mohammed suo fratello: la tranquillità in casa, la vittoria fuori, i grossi acquisti scompartiti con equità attiravano novelle genti; onde presto crebbe lo esercito, o vogliam dire il popolo musulmano di Palermo, che è lo stesso ragionando di quella età. Nelle memorie dunque della Sicilia musulmana, il nome d'Ibrahim è degno di andar congiunto con quello di Ased-ibn-Forât: due valorosi vecchi; dei quali il giurista con impeto e furore principiò il conquisto, e il guerriero col senno lo assodò(552).
| |
Castrogiovanni Palermo Abu- Ibrahim Italia Cristiani Musulmani Ibrahim Mohammed Palermo Sicilia Ibrahim Ased-ibn-Forât Forât
|