Del quarantatrč (29 aprile 857 a 17 aprile 858), nella sāifa come chiamavano la guerra di state, venutogli fatto di tirare a battaglia il presidio di Castrogiovanni, lo ruppe; e passņ oltre a desolare le campagne di Siracusa, Taormina, e altre cittą. Indi pose il campo ad una fortezza, ch'altri scrive El-Kasr-el-Gedīd, ossia il Castel Nuovo; altri, con lievissima variante ortografica, Kasr-el-Hedīd, che suona il Castello del Ferro; e io credo, per la importanza sua, sia Gagliano, nominata dal Beladori che vivea di questo tempo a Bagdad. Gagliano fu rōcca di momento nelle guerre siciliane del medio evo; e serba oggi il nome con vestigia di formidabili fortificazioni di natura e d'arte. Assediolla Abbās per due mesi; a capo dei quali, profferta da' terrazzani una taglia di quindicimila dinār, o vogliam dire da dugento diciassettemila lire, la ricusņ; strinse tuttavia il castello, ed ebbelo alfine a patti che le fabbriche fossero distrutte, che uscissero liberi sol dugento cittadini; gli altri rimanessero schiavi: e infatti menosseli in Palermo, e li vendč(562). Lo stesso anno si arrese Cefalł la quale fu anco smantellata; ma andarono liberi tutti i cittadini: patto men tristo secondo i tempi; accordato da Abbās, com'egli č manifesto, perchč Cefalł, stando in sul mare, non si potea di leggieri ridurre per fame(563).
Pił fortunosi eventi segnalavano l'anno dugentoquarantaquattro dell'egira (18 aprile 858 a 6 aprile 859). La state, uscivano a un tempo di Palermo l'esercito condotto da Abbās e l'armata da Ali suo fratello: de' quali il primo depredņ, senza trovare ostacolo, i contadi di Castrogiovanni e Siracusa, e fece ritorno in Palermo.
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