Il principato aghlabita volle riparare a tal discordia, o trarne partito per dominare su i coloni altrimenti che di nome. La quale usurpazione, o ripetimento di dritti che dir si voglia; incominciò da uno di que' monarchi, di facil natura, Mohammed-ibn-Aghlab, che regnò, senza mai governare (841-856). Costui volendo liberarsi dalla insolenza d'un fratello che lo tenea come prigione, cospirò con Ahmed e Khafâgia, figliuoli di Sofiân(580)-ibn-Sewâda, suoi lontani parenti(581); i quali, come uomini di gran vaglia, fattogli conseguire l'intento, rimasero potentissimi appo di lui. Par che costoro non perdesser grado, quando, morto Mohammed, succedeagli Ahmed suo figliuolo (856 a 863). Da lui fu eletto al governo di Sicilia, a dispetto della colonia, o almeno di una grossa fazione, Khafâgia-ibn-Sofiân, detto di sopra; prode uom di guerra, ucciso a tradimento dai suoi stessi, e padre d'un altro valoroso che governò dopo lui la Sicilia, e incontrovvi lo stesso fato.
Seguì anco in questo tempo la esaltazione di Basilio Macedone (867), il riformatore del Basso Impero. Basilio, salito men che onestamente da povertà ed oscurità al favor della corte; guadagnato l'animo di Michele terzo con la vergogna di sposare una concubina ch'era venuta a noia all'imperatore e dargli in cambio la propria sorella; associato indi allo impero in merito d'un assassinio; e rimasto solo sul trono, per la grazia di Dio e perchè fe' scannare sotto gli occhi suoi Michele che dormiva ubbriaco; Basilio, dico, dopo tante brutture e misfatti, regnò con vera gloria.
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