All'incontro, Salerno, Capua e altre città, per procaccio, com'e' parmi, de' grossi feudatarii longobardi che mal soffrivano la dominazione di Benevento, gridarono principe Siconolfo, testè liberato dai suoi partigiani. La successione disputata portò a guerra civile, che forte incrudelì mescolandovisi i Musulmani. I quali, al saper quelle discordie, fatto un general movimento, dice l'Anonimo Salernitano, piombarono su la Calabria(616). E prima que' di Sicilia, non aspettata pur la primavera, occuparono Taranto; e si trovarono a un tratto signori dell'Adriatico. Perocchè Venezia, sollecitata l'anno innanzi da Teofilo ch'era ormai costretto a mendicare cotesti aiuti, s'era mossa a gagliardo sforzo, tra le lusinghe dello imperatore, i danari che vi recò il patrizio Teodosio, e il sentire già in pericolo la navigazione sua: avea armato sessanta legni da guerra. Veleggiando, com'e' pare, alla volta di Sicilia, s'imbatteano a Taranto nell'armata musulmana; la quale uscita a combattere, li ruppe con orribile strage: dicono gli annali de' Veneziani che tutta lor gente vi restasse morta o presa. Nell'inseguire i fuggenti, spinsersi i Musulmani infino all'Istria; addì trenta marzo ottocento quaranta saccheggiarono e arsero Osero nell'isola di Cherso; saltarono su la riva opposta, sbarcarono alle foci del Po presso Adria, ma senza frutto; ad Ancona fecero prigioni e poser fuoco alle case; e poi, incrociando alle bocche dell'Adriatico, presero molte navi mercantili di Venezia reduci di Sicilia e d'altre regioni(617). Intanto su la punta della penisola avean espugnato parecchi luoghi e lasciatovi presidio, come va interpretata la frase degli annali arabici, che quest'anno dugento venticinque dell'egira (11 novembre 839 a 29 ottobre 840) i Musulmani conquistavano la Calabria(618). Nel medesimo tempo osteggiarono la Puglia, ritraendosi che Haiâ liberto di Aghlab, principe d'Affrica, assalisse Bari, ma ne fosse respinto(619). L'armata musulmana, l'anno appresso, mostrossi di nuovo nel golfo del Quarnero, e di nuovo diè una sanguinosa rotta ai Veneziani, presso l'isoletta di Sansego(620). In coteste fazioni non combatteron soli i coloni di Palermo.
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