Qui s'arma,
gli disse, "contro Salerno, tel giuro per lo figliuol di Maria che voi adorate com'Iddio. Va tosto a ragguagliarne Guaiferio; e, s'ei ti domanda da chi vien lo avviso, ricordagli che tal dì un Musulmano sedea su la piazza di Salerno mentre il principe tornava dal bagno; e il Musulmano gli chiese in cortesia il fazzoletto(657) ond'ei s'avvolgea la testa; e il principe gliel donò incontanente, rispondendogli così e così, e tornossene al palagio a capo scoperto. Quel Musulmano son io." Leggiam questo nella cronica dell'Anonimo Salernitano, che suol affastellare episodii presi nella tradizione popolare. Ma il caso ha apparenza di vero; tanto più che l'Anonimo dà il nome dell'Amalfitano e del Musulmano: Fluro l'uno; l'altro Arrane, ch'è evidentemente il nome etnico Harrani(658).
La cospirazione si affrettò seconda il consiglio attribuito al Sultano. Del mese di agosto ottocento settantuno, mentre i pochi baroni di Lodovico erano sparsi qua e là per le castella dello Stato, e l'imperatore a Benevento con un pugno di cortigiani, la gente di Adelchi assalì il palagio: lo imperatore afforzatosi in una torre si difese valorosamente per tre dì; alfine s'arrese prigione al proprio vassallo, che sei mesi innanzi egli avea liberato dai Musulmani. Indi per tutta Italia dimenticandosi, com'avviene, i torti di Lodovico, si risguardò ai soli meriti; si lacerò la ingratitudine e perfidia del Beneventano, anche in tristi versi latini di cui serbasi il testo(659). E si apparecchiava oltremonti la umana vendetta, quando la divina scoppiò, dice Erchemperto, entro quaranta dì, per man dei Saraceni, che piombaron di nuovo in Italia.
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