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      Allora corse a Costantinopoli a serrarsi in una chiesa e domandare pietà a Basilio; il quale gli perdonò la vita(699).
      Par che bloccata Siracusa per mare e per terra, il capitan musulmano, certo ormai di sua preda, si tornasse in Palermo; e che in primavera andasse a incalzar con nuovo furore l'assedio(700), un Abu-I'sa, figliuolo di Mohammed-ibn-Kohreb, gran ciambellano d'Ibrahim(701). Allora fu battuta in breccia la torre del porto grande di che si è detto di sopra. Verso la fin d'aprile un lato di quella sconquassato crollò; a capo di cinque dì, cadde anco un pezzo della cortina attigua: i Musulmani montavano agli assalti, ancorchè offesi di fianco dalla torre mezzo diroccata, alla quale gli assediati aveano ristorato il passaggio con una scala di legno; e impediti alsì dall'adito malagevole e più dal disperato valore del presidio cristiano. Battaglia da giganti, sclama Teodosio, non pensando che quivi avessero combattuto in altri tempi i giganti della storia antica: i repubblicani di Atene, di Cartagine e di Roma, contro quei di Siracusa; Marcello contro Archimede! Rattratta era la città, nel nono secolo, dal tempio di Giove Olimpico e dalle Epipoli alla penisola; rattratto l'umano ingegno da Gelone al monaco Teodosio; gli animi rimpiccioliti nell'obbedienza ai despoti bizantini, nell'egoismo della bacchettoneria; la religione lor insegnava meglio a morire che a vincere. Pur se quell'enfatico detto possa appropriarsi al sol coraggio personale, bene sta; e Teodosio ben chiama santo il patrizio che governò Siracusa in questo assedio, sapendo la fine che lo aspettava; e pur durando inesorabile a proposte del nemico o timidi consigli de' suoi; vigilante, infaticabile, esperto nelle cose di guerra, mantenitore della disciplina, tra quindici o venti migliaia di umane creature affamate(702). Il presidio, sì come avveniva negli eserciti bizantini, componeasi di varie genti: v'erano Mardaiti, Greci del Peloponneso(703), uomini di Tarso(704); i Siracusani non mancarono a sè stessi; le donne aiutarono a combattere; i preti confortavano e pregavano.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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