Giovanni dunque, non potendo sforzare, scomunicò Sergio; gli lasciò in seno Atanasio, serpente velenoso; e pien di dispetto se ne tornò a Roma. Dopo le quali pratiche infruttuose la guerra incrudì. Napoli assaliva il principe di Salerno, mancatore alla lega. Questi, per mostrare zelo ai novelli amici, faceva uccidere un buon numero di Musulmani; e poi, cadutigli nelle mani venticinque cavalieri napoletani, lor troncò la testa, dice Erchemperto, per espresso volere del papa(795).
Nondimeno, nè la tiepidezza di Carlo il Calvo, nè la nimistà del conte di Spoleto, nè la pertinacia delle repubbliche, non spuntavano Giovanni Ottavo dai suoi proponimenti. Quei cittadini, collegati per necessità politica col nemico della Fede, eran pure cristiani, cattolici e superstiziosi quanto apparteneasi a' loro tempi; e, se nel decimonono secolo il papa pontefice tien su il papa re, non fia maraviglia che nel secol nono i Napoletani, gli Amalfitani, i Gaetani oscillassero tra due paure: fossero disposti talvolta a lasciar la terra al successore di San Pietro, purchè lor procacciasse un cantuccio su in cielo. Indi prestarono ascolto a Giovanni Ottavo, nimichevole e ambizioso e perfido quanto lo conosceano. Indi egli nella state del settantasette ripigliò agevolmente le negoziazioni: fe' lampeggiare agli occhi dell'uno nuove folgori di scomuniche, agli occhi dell'altro l'oro d'uno stipendio; ad altri disse, mettendo da canto ogni pudore, ch'ei gli farebbe o tutto il bene o tutto il male ch'ei sapesse: mai capo di parte, fiero ed astuto, non operò con maggiore veemenza che Giovanni Ottavo in questo tempo.
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