La tradizione serbovvi memoria di loro per lunghissimo tempo; e n'avea ben donde: poichè, posando dalle scorrerie lontane, solean prendere sollazzo nei contorni, sì che non vi lasciarono armi nè cavalli nè giovanette, che non portassero al campo(820).
La quale insolenza, non meno che gli anatemi del papa, scrive l'autore contemporaneo, sospinse Atanasio a disfarsi di cotesti ausiliarii(821). Giovanni Ottavo, che già vedea i Musulmani presso Roma, o il temeva(822), incalzò sue minacce, proponendo ad Atanasio, in prezzo della benedizione, ch'ei facesse scannare a suo potere i gregarii musulmani, pigliare a tradimento certi condottieri, di cui dava i nomi, e consegnarli ai legati pontificii, i quali avrebbero cura di mandarli a Roma(823). Il vescovo di Napoli, avvezzo alle perfidie, assentì. Indettatosi con Salerno, Capua e altre città, con tutte le forze che poterono adunare, dettero addosso improvvisamente ai Musulmani; li cacciarono del golfo di Napoli; non però da Agropoli presso Salerno, ove que' valorosi, difendendosi, si ridussero(824). Seguía questo evento, com'ei pare, nell'autunno dell'ottocento ottantadue. Giovanni avealo procacciato con tutte le forze dell'animo suo; e, si può dire, stando sempre con le armi alla mano contro i Musulmani, com'ei figuratamente scrivea ad Alfonso Terzo, re delle Asturie, richiedendogli una torma di cavalieri moreschi, probabilmente apostati dell'islamismo, detti con voce arabica Fâres(825). Ma quand'ebbe conseguito lo scopo a Napoli e potea correre innanzi al compimento degli altri disegni, il papa morì avvelenato da' suoi famigliari, il quindici dicembre dell'ottantadue.
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