Se Gregorio il grande meritò bene della umanità pei liberali precetti, non accompagnati sempre dallo esempio, a favor degli schiavi, Maometto va lodato sopra di lui per avere, venti anni appresso la morte di San Gregorio, migliorato assai più la condizione di coteste vittime della forza e dell'avarizia. Non potendo, come già il notammo(876), cassare d'un tratto la schiavitù, fece opera ad alleggerirla ed abbreviarla. Ora in nome dell'Eterno comandava di usare carità agli schiavi come ai figliuoli, congiunti, orfanelli, mendici e viandanti(877), e insinuava di dar loro abilità a riscattarsi col frutto del proprio lavoro(878). Or ponea l'emancipazione d'uno schiavo ad ammenda di omicidio scusabile(879), voto infranto, o ritrattazione di divorzio precipitoso(880); rendea libera di dritto la schiava che avesse partorito un figliuolo al suo signore(881), e chiamava reo di morte il padrone omicida del proprio schiavo(882); comechè egli non abbia sempre fatto osservare questa legge e che la logica dei giuristi l'abbia del tutto annullato(883). Tanto pure avanzò di quei caritatevoli insegnamenti, che lo schiavo, secondo legge musulmana, non può andar messo in catene(884); e che la emancipazione, accordata volentieri dai generosi, carpita quasi dalla legge agli animi duri e taccagni, si effettuava a capo di parecchi anni di servigio; sopratutto venendo a morte il padrone, e fattosi musulmano lo schiavo(885). Superfluo parmi d'avvertire che la schiavitù sotto gli Arabi inciviliti del nono secolo, non va punto rassomigliata a quella appo i pirati barbareschi, vergogna dell'Europa infino ai principii del secol nostro.
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