96 verso; Hollet-es-siiarā, presso Dozy, Notices sur quelques MSS., p. 38, seg.; Marrekosci, p. 13, 14; Nowairi, MS. di Parigi, Ancien Fonds, 702, fog. 72 recto; Ed-Dhobbi, MS. della Societą Asiatica di Parigi, fog. 5 verso; Conde, Dominacion de los Arabes en Espańa, parte II, cap. XXXVI. La tradizione che scolpa Hākem si legge nel Baiān, compilazione del XIII secolo. La sorgente primitiva fu senza dubbio qualche cronica dei liberti di casa Omeīade, scrittori la cui servilitą č stata notata dal professor Dozy, editore del Baiān, Introduzione, tomo I, p. 16, seg.
(242) Ibn-el-Athīr, MS. A, tom. I, fog. 146 recto e 147 verso, anno 210; Hollet-es-siiarā; Ibn-Khaldūn; Nowairi, Conde, ll. cc. Veggasi ancora Renaudot, Historia Patriarcharum Alexandrinorum, dalla p. 251 alla 270, che porta i fatti, ma sbaglia la cronologia.
(243) Theophanes Continuatus, p. 73 a 77, 79 a 81, §i 20 a 23, 25 a 26 del regno di Michele il Balbo; Symeon Magister, p. 621 a 624, §i 3, 4 del medesimo regno. - La Continuazione di Teofane, ch'č la principale tra queste autoritą bizantine, riferisce il primo disegno dell'impresa dei Musulmani sopra Creta al principio della guerra di Tommaso di Cappadocia, che tornerebbe all'821. Su questi e altri riscontri vaghi al paro, i compilatori han posto la occupazione dell'isola nell'824, e l'impresa d'Orifa nell'825. Secondo Ibn-el-Athīr, loc. cit., i Musulmani spagnuoli non partirono d'Alessandria che l'anno 210 (aprile 825 ad aprile 826).
(244) Ibn-Khaldūn, MS. di Parigi, Suppl.
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