(268) Le Beau, Histoire du Bas Empire, lib. LXIV, § 13.
(269) Bollandisti, Acta Sanctorum, maggio, tomo II, p. 109, seg., 725, seg., testo greco e versione della Vita di San Giovanni Damasceno scritta da un Giovanni patriarca di Gerusalemme; e Ibidem, p. 731, seg., altro squarcio di agiografia attribuito a un Costantino Logoteta.
(270) : Non ho bisogno di ricordare quanto sieno incerti i limiti del territorio, compreso nella donazione di Pipino e di Carlomagno, e come i papi non fossero mai entrati in possesso di molte terre tra quelle che lor erano state donate senza dubbio.
(271) Costantino Porfirogenito, De administrando imperio, cap. 27, p, 995, dice che i Longobardi aveano occupato tutta l'Italia, fuorchè Otranto, Gallipoli, Rossano, Napoli, Gaeta, Sorrento, Amalfi. Ciò si deve intendere del tempo in cui l'impero bizantino avea perduto lo esarcato e non ripigliato per anco la Puglia; cioè tra la prima metà dell'VIII secolo e la seconda metà del IX.
(272) Nell'originale "Corcisa". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(273) Ibn-el-Athîr, MS. C, tom. IV, fog. 47 verso, sotto l'anno 92, raccogliendo in un solo capitolo tutte le imprese dei Musulmani sopra la Sardegna, afferma che quest'isola non fosse stata più molestata dal 135 al 323 dell'egira (752 a 935), e che in questo intervallo avesserla tenuta i Rûm, che qui significa la schiatta indigena italiana. Le cronache cristiane più vicine a quei tempi si accordano in generale con tale narrazione; se non che aggiungono alcune sconfitte toccate dai Musulmani in Sardegna e in Corsica.
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