Così anche pensa l'Assemani, Italicæ Historiæ Scriptores, tomo I, p. 356. Ciò è provato infine da una epistola di Adriano Primo a Carlomagno, nella quale dice che i Napoletani, prima di stipulare uno accordo col papa, voleano andare a chiederne il permesso al loro stratego in Sicilia, Codex Carolinus, edizione del Gretser, n° LXIV, edizione del Cenni, n° LXV.
(343) Varii suggelli di piombo danno i nomi e titoli di alcuni governatori e altri officiali pubblici di Sicilia sotto la dominazione bizantina; donde si vede come sovente variasse il titolo del governatore, o fosse data questa autorità provvisionalmente ad officiali di grado inferiore. Da una faccia del suggello si trova sempre il monogramma: [vedi monogramma.png] che significa Kurie boêthei tô doulô sô "Signore aiuta il servo tuo;" e nell'altra faccia si leggono i nomi seguenti:
Gregorio patrizio e stratego di Sicilia.
Sergio id. id.
Giovanni id. spatario e proconsole.
Andrea consolare e strategoStefano id. e spatario.
Anastasio id. id.
Giovanni patrizio e protospatario.
Teodoro consolare.
Gregorio id. e protonotario.
Teodoro spatario e cartulario.
Leonzio prefetto.
Teofilo prefetto imperiale.
Leone spatario e logoteta del corso (posta).
Anatolio conte.
Sergio consolare e luogotenente.
Veggasi Torremuzza (Gabriello L. Castelli), Siciliæ veterum Inscriptionum, p. 212, seg. I cronisti usano sempre i titoli ordinarii di stratego e patrizio. In una epistola di papa Adriano Primo a Carlomagno del 788 (Codex Carolinus, edizione del Gretser, n° XCII; edizione del Cenni, n° XC), si legge: Cum dioecete, quod latine Dispositor Siciliæ dicitur.
| |
Assemani Italicæ Historiæ Scriptores Adriano Primo Carlomagno Napoletani Sicilia Codex Carolinus Gretser Cenni Sicilia Kurie Sicilia Torremuzza Gabriello L Castelli Siciliæ Inscriptionum Adriano Primo Carlomagno Codex Carolinus Gretser Cenni Cum Dispositor Siciliæ
|