Su la prima veggasi l'Hedaya, tomo II, lib. IX, cap. IX, p. 225. La seconda è sostenuta dal compilatore del Riadh-en-nofûs, scrupoloso Malekita.
(421) Riadh-en-nofûs, MS., fog. 28 verso. Il caso di coscienza era: an fas esset balneum intrare cum cunctis pellicibus suis nudis. Abu-Mohriz sostenea esser lecito al signore di guardarle da capo a piè, ma non ad esse quod vicissim pudenda conspicerent.
(422) Riadh-en-nofûs, MS., fog. 28 recto.
(423) Ibn-Abbâr, MS., fog. 148 verso.
(424) Ibn-Abbâr, loc. cit.
(425) La biografia di Ased si ritrae tutta dal Riadh-en-nofûs e da Ibn-Abbâr, che ho citato. M. Des Vergers, in nota a Ibn-Khaldûn, p. 105, ne ha fatto un cenno preso dalle medesime sorgenti; dal quale se io differisco in qualche parte, è che mi è parso interpretare in altro modo i testi e i fatti. Il Conde, Dominacion de los Arabes en España, parte I, cap. 75, ha tradotto, al solito suo con errori, lo squarcio di Ibn-Abbâr. Tra gli altri, ei fa Ased congiunto (deudo) di Ibrahim-ibn-Aghlab.
(426) Ibn-el-Athîr, MS. A, tom. I, fog. 123 recto; MS, C, tom. IV, fog. 191 recto.
(427) Theophanes continuatus, lib, II, cap. 27, p, 82.
(428) Si ritrae dalla discussione di dritto riferita nel Riadh-en-nofûs; poichè gli ambasciatori dei quali vi si fa menzione non poteano esser que' di Eufemio, sostenendo non essere stata violata la tregua dal governo di Sicilia.
(429) Soleiman-ibn-Amrân, presso il Riadh-en-nofûs, fog. 28 recto. Soleiman sedè tanto in questa adunanza, quanto in quella dell'813, nella quale era stata promulgata la tregua.
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