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      Ibn-Rascīk, citato da Ibn-Wuedran e Ibn-abi-Dinār che lo copia.
      (446) Nowairi, loc. cit. Moltissimi luoghi in Sicilia chiamansi Balata, che č la voce latina platea, guasta dagli Arabi nel suono e nel significato, e in oggi nel dialetto dell'isola significa "pietra da lastrico," e altresģ "pietra viva e liscia, non tolta per anco dal monte." Pertanto, non sapendosi nč donde venisse il Palata, nč a quanta distanza l'andasse a incontrare Ased, sarebbe difficile determinare il luogo della battaglia, anche supponendo che ritenga tuttavia il nome. Nondimeno v'ha a sei miglia da Mazara un promontorio, detto da Edrisi Rās-el-Belāt, e in oggi capo Granitola o punta di Sorello, che si stende in una vastissima pianura in parte paludosa, margiu, come noi diciamo in dialetto. La uscita di Ased da Mazara in ordinanza e la ritirata dell'esercito siciliano verso Castrogiovanni convengono benissimo ad una battaglia data in quella pianura. M. Famin, Histoire des Invasions des Sarrazins en Italie, tomo I, p. 150 in nota, promette dimostrare in appresso che la battaglia si dič a Platani, castello distrutto. Gli argomenti suoi, che non conosciamo per anco, possono esser due: la vicinanza del luogo e la somiglianza del nome. Ma il luogo č lontano da Mazara cinquanta miglia, e secondo Edrisi dovrebbe dirsi 70; il che non si accorda con la marcia in ordinanza. Il nome č diverso; poichč gli Arabi, Nowairi con gli altri, nominando quel castello di Platani che si arrese ai Musulmani l'840, scrivono Iblātanū, non gią Belāt.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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