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      Qui in luogo di Eufemia leggerei Finzia; perchè questo nome nella scrittura arabica differirebbe poco dal primo; e sopratutto perchè la stazione più notabile del detto viaggio era appunto Licata, l'antica Phinthia, fabbricata sopra una rupe ch'esce in penisola alla foce del Salso.
      Il secondo nome geografico si legge in vario modo nei due MSS. di Nowairi; dei quali il più corretto ha: "La Chiesa di elm s l kîn" (senza vocali brevi), e l'altro di: "elsci l kîn." Invano ho cercato nella geografia antica, arabica, o moderna, qualche nome che somigli a cotesto. Pur dalla narrazione di Nowairi argomenterei volentieri che il sito fosse il promontorio ch'or si chiama la Pietra di San Nicola, tra Licata e Terranova, il quale nello Itinerario d'Antonino è chiamato Refugium Gelæ, e posto a cinque miglia romane a levante da Licata, e in Edrisi ha nome di Marsa-es-Sceluk ad otto miglia arabiche dalla foce del Salso. Non manca qualche debole assonanza tra i nomi.
      La conghiettura che si trattasse di Sciacca non mi par che regga. Oltrechè questo nome è al certo arabico, e però posteriore all'evento; e oltre ch'è assai diverso da quello dei MSS., Sciacca si trova troppo presso al luogo donde partiva Ased, e troppo lungi da Siracusa. D'altronde, il solo autore di quella conghiettura, M. Caussin padre, la ritrattò nella versione francese del Nowairi, pubblicata da lui stesso. Veggasi la p. 14 di quell'opuscolo.
      (453) Nella più parte dei MSS., ove si dice di questa fortezza, il nome è scritto variamente.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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