Per altro ad aggiustarla basterebbe togliere la lettera l dell'articolo arabico, ovvero aggiungere dopo quella una a, di modo che facesse Akrât ovvero el-Akrât. La desinenza ât, appartenendo al plurale femminino della lingua arabica, renderebbe appunto la forma analoga ai Akrai ed Acrae che usavano nel nome di questa città i Greci e i Latini, insieme con altre meno esatte, come Akraiai ed Agris.
Il Di Gregorio in nota al Nowairi, l. c., ha ricordato, a proposito di questa fortezza, il nome di Alcharet, che leggesi in un diploma del 1082; ma poco ci giova, poichè il sito di Alcharet si ignora, e forse si dee cercare ad Alcara delli Fusi, su le montagne che sovrastano alla costiera settentrionale. Meno lungi da Siracusa, ma pur troppo pel caso nostro, sarebbe Valguarnera Caropini (leggasi Caropipi), terra presso Castrogiovanni, alla quale pensò M. Des Vergers, p. 106 della versione di Ibn-Khaldûn, credendo preferibile alle altre lezioni quella del MS, A di Ibn-el-Athîr, e leggendovi elk râb.
(454) Ibn-el-Athîr; Ibn-Khaldûn; Nowairi, ll. cc.
(455) Johannes Diaconus, Chronicon Episc. Sanctæ Neapolitanæ Ecclesiæ, presso Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo I, parte II, p. 312, dice pagato il tributo di 50,000 soldi dai Siracusani prima della occupazione di Palermo. Dalla serie del fatti si vedrà che il pagamento non potè aver luogo dopo il tempo in cui l'ho messo. Ibn-el-Athîr narra le dette pratiche in modo da far supporre che fosse stata pagata una parte della taglia.
(456) Il testo dice precisamente haul "in giro.
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