Il signor Mortillaro, Opere, tomo III, p. 343, non avendo sotto gli occhi che il disegno pubblicato dal Tychsen, credè questo dirhem falsato e "avanzo della impostura di Vella." Ma basta guardare il bel conio dell'esemplare di Parigi per dileguare ogni dubbio di falsificazione: e basta notare la esattezza delle formule e la correzione dell'ortografia e della grammatica per sincerarsi che l'ignorante Vella non ci ebbe che fare.
Nel Museo di Parigi non v'ha ricordi scritti nè tradizione, da poter affermare o negare che questo esemplare fosse il medesimo di Tychsen.
(485) Scrivo questo nome secondo il MS. A di Ibn-el-Athîr. Nel MS. C, si legge men distinto. Il testo stampato d'Ibn Khaldûn ha "Ibn-'A w n" e un MS. di Tunis del medesimo autore "Ibn-'A w m;" Nowairi, secondo ambo i MSS. "Z h r-ibn-Borghuth." Ghauth è nome di tribù arabica della schiatta di Kahtân.
(486) Confrontinsi Ibn-el-Athîr, MS. A, tomo I, fog. 124 verso, e MS. C, tomo IV, fog. 191 verso; Ibn-Khaldûn, Histoire de l'Afrique et de la Sicile, p. 108; Nowairi, presso Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 6, 7.
Ho fissato la data ritenendo la morte d'Ibn-Gewâri nei primi del 214, come risulta comparando la leggenda del dirhem e lo attestato di Nowairi, e pigliando dal Baiân, il quale è molto preciso, il tempo dell'arrivo dell'armata spagnuola in Sicilia, la quale liberò i Musulmani dall'imminente sterminio. Le vicende della guerra, raccontate da Ibn-el-Athîr con poco divario nella cronologia, stanno benissimo entro questi due termini.
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