(507) MS. A, tomo I, fog. 124; MS. C, tomo IV, fog. 102 recto.
(508) Baiân, tomo I, p. 97, nell'anno 216; Ibn-Abbar, MS., fog. 35 recto, porta la data del 217.
(509) Nowairi, Conquête de l'Afrique, in appendice a Ibn-Khaldûn, Histoire des Berbères, versione di M. De Slane, tomo I, p. 409. Veggasi anche Ibn-Khaldûn, Histoire de l'Afrique et de la Sicile, traduz. di M. Des Vergers, p. 101.
(510) Baiân, tomo I, p. 97, nel 217. Leggendosi forse in alcuna delle cronache antiche che il primo luogotenente musulmano di Sicilia fosse stato eletto immediatamente dopo la dedizione di Palermo, Ibn-Khaldûn, versione di Des Vergers, op. cit. riferisce la dedizione al 217, quando venne, non al 216 quando fu eletto, Mohammed-ibn-Abd-Allah (Abu-Fihr). Un doppio errore, di confondere cioè le date delle elezioni e i nomi dei primi governatori, condusse il Nowairi, presso Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 7, a differire la presa di Palermo, fino al 220, e far cominciare il governo di Mohammed-ibn-Abd-Allah in quest'anno nel quale appunto ei fu ucciso.
(511) Ibn-el-Athîr, l. c.
(512) Negli annali arabi il titolo assoluto di Sâheb è adoperato promiscuamente con Malek (re), e lo dicono degli imperatori di Costantinopoli, dei re normanni di Sicilia, ec. Determinato da una seconda voce, prende altro significato: per esempio Sâheb-es-sciorta, "prefetto di polizia;" Saheb-el-istûl, "capitano del navilio," ec. In origine Sâheb significa "compagno." Chi sa se non vollero tradurre il titolo di comes?
(513) Veggasi il Libro I, capitolo VI, p. 147.
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