A p. 98 e 99, questo libro fa menzione di lui col solo soprannome di Abn-'l-Aghlab, che alla p. 98 si legge, al certo erroneamente, Ibn-el-Aghlab.
Il Baiān ci dą il bandolo d'una matassa in cui gli altri annalisti han confuso questo personaggio con altri governatori di Sicilia; ed ecco in qual modo.
Ibn-el-Athīr, citato di sopra, dą Mohammed-ibn-Abd-Allah-ibn-el-Aghlab come gią esercente la carica di governatore di Sicilia nel 220. Poi narra ch'ei fu ucciso lo stesso anno, ed eletti successivamente dopo di lui, Fadhl-ibn-Ia'kūb ed Abu-'l-Aghlab-Ibrahim-ibn-Abd-Allah. (MS. A, tomo I, fog. 124 verso.) In ultimo, quasi dimenticando cotesti nomi e date, registra nel 236 la morte di Mohammed-ibn-Abd-Allah, governatore di Sicilia, dopo 19 anni di egregio governo; ma egli dubita di cosģ fatta tradizione, aggiungendo la solita frase di scappatoia: "Del resto, la veritą la sa Iddio." (MS. A, tomo II, fog. 2 recto; MS. C, tomo IV, fog. 212 recto.)
Ibn-Khaldūn, Histoire de l'Afrique et de la Sicile, p. 120; Abulfeda, Annales Moslemici, ann. 237; Nowairi, presso Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 8, ed Ibn-Abi-Dinār, MS. di Parigi, fog. 20 verso e 21 recto, replicano il nome di Mohammed-ibn-Abd-Allah-ibn-el-Aghlab, e la tradizione dei 19 anni di forte e savio governo, finito per morte il 236 o il 237 e cominciato, come dice il Nowairi con evidente sbaglio di computo, il 225.
Ibn-Abbār, infine (MS. della Societą Asiatica di Parigi, fog. 148 verso), porta il nome di Abu-'l-Aghlab-Ibrahim-ibn-Abd-Allah-ibn-Ibrahim-ibn-el-Aghlab, che "assestņ (dice egli), ed egregiamente resse la Sicilia dall'anno 221 ch'ei vi fu mandato, per tutto il tempo della sua vita.
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