192 recto; Ibn-Khaldūn, op. cit., p. 110.
(529) Confrontinsi Ibn-el-Athīr, MS. A, tomo I, fog. 125 recto; Ibn-Khaldūn, op. cit., p. 110; e il Baiān, tomo I, p. 99. Scrivo il nome di Castelluccio, perchč il testo di Ibn-el-Athīr ha K st l iāsa, e tra i tanti Castellucci, Castellacci e nomi somiglianti che si trovano nella topografia della Sicilia, il comune chiamato oggi Castelluccio č appunto su la via che dovea scorrere questa schiera di Musulmani. Poichč l'annalista la dice diversa da quella che s'era spinta fino all'Etna, cioč avea tagliato l'isola per lo mezzo; e mi pare probabilissimo che la seconda impresa di questo anno fosse intesa ad esplorare la costiera settentrionale, ove due anni appresso veggiamo assediata Cefalł. M. Des Vergers ha letto questo nome "Catania;" ma oltre l'autoritą di Ibn-el-Athīr, che tratta evidentemente della stessa cittą di cui Ibn-Khaldūn, i MSS. di questo secondo autore portano chiaramente K t liāna.
Il nome che ho letto Tindaro si vede scritto m d nār nel Baiān. Trattandosi di una fortezza importante, e su la costiera settentrionale, poichč l'assaliva l'armata reduce dalle isole Eolie, Tindaro mi č parso, tra tutti i nomi antichi e moderni, quel che pił si avvicina al testo del Baiān. Lo scambio della prima lettera non sarebbe caso straordinario. Čdrisi scrive Tindaro d n dāri. Tindaro fu cittą importante fino al tempo dei Musulmani, e si trova noverata tra le sedi vescovili nel IX o X secolo. Durņ anco fino al XIV, leggendosi di un Vinciguerra Aragona signore di Tyndaris.
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