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      Infine, nell'867, incomincia: "I Greci eseguirono un felice sbarco in Sicilia, e dopo alcuni combattimenti, nei quali i Musulmani ebbero la peggio, ricuperarono la forte piazza di Noto etc.," e qui continua con lo episodio di Khafāgia. Ma dond'ei prese questo sbarco; e donde la occupazione di Noto; e quel numero appunto dei mille cavalli, e quel nome di Castrogiovanni? Com'egli al certo non ebbe sotto gli occhi il Baiān, cosģ suppongo che abbia trovato qualche cenno alterato del fatto nelle compilazioni persiane, sue sorgenti favorite.
      Tal racconto č stato ripetuto dal Martorana, che cita il Rampoldi, Notizie ec., libro I, cap. II, tomo I, p. 47. Il Wenrich, lib. I, cap. VIII, § 80, vergognandosi di citar l'uno o l'altro, gittņ la impresa di Basilio e la prigionia di Khafāgia su la coscienza di Nowairi, Ibn-Khaldūn e Abulfeda, che sono innocentissimi di queste fole.
      (593) Chronicon Cantabrigiense, presso Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 42. Nel testo stampato manca la parola lir-Rūm, che si trova nel MS. Perņ, in vece di troncare nella versione pubblicata dal Caruso le parole cœperunt Romęi, come ha fatto il Di Gregorio, si corregga: Captę sunt quatuor scelandię Romanorum in Syracusis.
      (594) In caratteri arabici questi due nomi hanno lettere comuni e altre assai somiglianti, sģ che l'uno si potea confondere con l'altro; e gli annalisti erano portati a preferire il nome di Taormina, come meno ignoto.
      (595) Ibn-el-Athīr, MS. A, tomo II, fog. 33 recto, MS. C, tomo IV, fog. 221 recto.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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