192 verso, sotto l'anno 223. Dei quali il Veneziano narra i fatti, l'Arabo li accenna appena; ma entrambi convengono nella data, che l'uno porta l'anno della ecclissi solare di maggio (che avvenne il 8 maggio 840) l'altro, l'anno 225 dell'egira, che risponde all'840, dovendo intendersi della primavera e della state. Ecco le parole d'Ibn-el-Athîr: "Mosse l'armata dei Musulmani alla volta della Calabria; e vinsela. Indi, scontratisi con l'armata del principe di Costantinopoli, i Musulmani la combatterono e ruppero; ritirandosi gli avanzi di quella a Costantinopoli. E questa fu segnalatissima vittoria." L'attestato della cronica veneta, che Osero fosse stata arsa il secondo giorno appresso Pasqua, ci porta a supporre la battaglia di Taranto qualche settimana innanzi, e però i conquisti di Calabria nel corso della primavera e della state, non già avanti il mese di marzo e la battaglia navale, come scrive Ibn-el-Athîr.
Ho reso vincere il verbo arabo fetah, il cui significato non può confondersi con quello di fare incursione, che gli Arabi dicono gheza, donde la nota voce razzia, come la pronunziano in Affrica, che già si è introdotta nel linguaggio francese.
Veggansi anche Ibn-Khaldûn, Histoire de l'Afrique et de la Sicile, trad. di M. Des Vergers, p. 111; e Dandolo, Chronicon Venetum, lib. VIII, cap. IV, § 6, 7, 8, presso Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo XIII. Si accorda con la data dell'840 la testimonianza di Lupo Protospatario, là dove ei nota che l'anno 919 era l'ottantesimo della entrata degli Agareni in Italia.
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